Oltre all'impegno ne L'Orchestra Italiana, alcuni dei componenti, portano avanti altri progetti.
Il gruppo nasce nel 1980 ed è formato da: Massimo Volpe, Michele Montefusco, Peppe Sannino, Roberto Ciscognetti, Massimo Cecchetti, Salvatore Esposito,Gennaro Petrone; componenti che, anni dopo, nel 1992, entreranno tutti a far parte de L'Orchestra Italiana, voluta da Renzo Arbore.
Massimo Volpe, Michele Montefusco, Peppe Sannino, Roberto Ciscognetti, Massimo Cecchetti, Salvatore Esposito e Gennaro Petrone (gli stessi componenti dei Popularia), nel 1999, danno vita al progetto NapoliOpera, gruppo che oggi si avvale della presenza di Barbara Buonaiuto (voce femminile de L'Orchestra Italiana) e di Rino Borriello. Purtroppo Gennaro non è più presente fisicamente ma lo sarà per sempre nel cuore dei suoi componenti.
Il progetto di Peppe Sannino è ispirato nel titolo ad una raccolta di poesie di un autore napoletano, Mariano Bàino, scegliendo di conciliare le onde del mare di Napoli e le onde di terra del deserto africano. Un viaggio nel mondo delle percussioni, che, appunto, tiene fede al titolo e diventa suggestivamente ondulante, toccando diverse aree del pianeta quali Brasile, Cuba , la tradizione bantù della foresta africana fino ad arrivare alla tarantella napoletana, con la preoccupazione di ricercare non tanto una traccia primigena del ritmo, quanto il suo legame sociale con le storie, spesso di schiavitù o di emarginazione, e con i luoghi in cui Peppe è nato e dove questo legame non smette di pulsare.
Giovanni Imparato è Formatore in percorsi evoluti personali e esperto nella tecnica del Drum Circle. Drum Circle è una potente risorsa per attivare il nostro profondo senso di identità, di appartenenza e di comunità. Il riconoscimento di aver per primo strutturato ed organizzato questa tecnica esperienziale di lavoro sulla relazione e sulla comunicazione va attribuito a Arthur Hull, formatore che ormai da quindici anni sta lavorando con questa tecnica ovunque nel mondo per favorire la collaborazione e l'integrazione (razziale, religiosa, politica...) in qualsiasi tipo di comunità (aziende, scuole, carceri...).
Il Drum Circle è un evento in cui ognuno è il benvenuto a partecipare e non è necessario avere alcuna competenza musicale. Consiste nel suonare in cerchio tamburi e percussioni di qualsiasi genere con l'unico intervento di stabilire una comunicazione aperta e chiara tra tutti i partecipanti.
La qualità della musica che via via andremo creando sarà una conseguenza non delle nostre abilità musicali ma della nostra capacità di relazionarci con il gruppo. Attraverso l'esperienza scopriremo come la musica non solo genera gioia ed energia ma favorisce anche la relazione, la comunicazione, il dialogo e quindi il benessere.
Progetto basato sulla profonda radicie afrocubana, è la fusione di due espessioni folkloriche afrocubane. La matrice è la liturgia YORUBA dei BATA' (non a caso Giovanni Imparato ha realizzato con Batarrumba il video didattico dimostrativo sui Batà) con la rumba principalmente, e la rumba espressa a Cuba nella tradizione Ararà, Arakuà e Bantù – l'innovazione interpretativa e reinterpretativa evidenzia un organico di 4 specialisti e fuoriclasse, tra antico e moderno, sacro e profano, infatti è utilizzata anche la batteria – e concetti e suoni nuovi che lustrano la originalità del progetto di Giovanni Imparato.
Letteralmente un progetto che fonde la matrice partenopea della tammurriata con la rumba afrocubana. La confluenza dei due stili musicali è unica al mondo in quanto la formazione di Giovanni Imparato deriva da una “permanenza” artistica ed esperienziale diretta in questi due generi musicali. La relazione archetipica che li unisce rafforza e motiva artisticamente il progetto rendendolo autentico, profondo e duraturo.
con il disco e il videoclip WHY. Progetto personale di Barbara Buonaiuto, basato su atmosfere r&b e soul, con influenze pop e latine che hanno dato vita al personaggio. E' prodotto da Alessandro Mazza, per Hullabaloo.
Barbara Buonaiuto presta la sua voce a questo progetto musicale e culturale.
E' il racconto dei luoghi di Napoli, del suo popolo e del suo modo di amare attraverso la musica, il tango e i testi di Maurizio de Giovanni che sono la trama che consente di esprimere tutto questo, viaggiando attraverso classici napoletani e canzoni di brigantaggio, come a svelare le due anime della città. Le prime per mostrarne la poesia, la passione, la femminilità, la grandezza culturale e storica. Le seconde per ricordarne la dignità, la grandezza della propria storia e delle proprie origini, il senso civico e l'impegno politico nella difesa del territorio in tutti i suoi aspetti.
E' il nuovo progetto musicale di Mariano Caiano alias Indudub. Il nome è composto da due parole: indu (o indù), che indica una tra le correnti religiose e filosofiche più diffuse al mondo ma, allo stesso tempo, anche il modo di esprimere -nei vari dialetti del Sud Italia- la parola "dentro". La parola "dub" invece, indica il genere di reggae, nato in Giamaica sul finire degli anni '60 e caratterizzato da ampie parti strumentali espresse principalmente dal basso, dalla batteria, dalle percussioni e da effetti vari. Quindi, il nome Indudub ha duplice significato: "dub indù" e "dentro al dub". In questo piccolo percorso artistico, Mariano, fonderà le sonorità legate all'India (tablas, sitar, tanpura, vina, sarangi, tibetan bells) a quelle del beat ipnotico del dub anglo/giamaicano. Gli strumenti tradizionali della Terra del Sacro Gange saranno mescolate da Mariano all'elettronica, ai campionamenti, ai loop ritmici senza mai perdere di vista però le sue radici profonde: quelle partenopee... quelle della sua adorata Napoli che ha lasciato nel 2009. Un ponte, quindi, tra Napoli, India e Giamaica. Accanto ad Indudub ruoteranno validissimi musicisti, preziosissimi "featuring", vocalist, dj e ingegneri del suono grazie ai quali, Mariano potrà dar vita a composizioni davvero particolari nel loro genere e uniche per buona riuscita di questo originale progetto. La piccola storia ha inizio... OM SHANTI!
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